INTERVISTA A VITO D’INGED NEO ELETTO RESPONSABILE DEL DISTRETTO BARI E BAT

II presidente Confcommercio «Coinvolgere giovani e donne»

Un focus su mission, coinvolgimento di giovani e donne nei ruoli decisionali e strategie per la crescita del territorio. A delinearlo, in una intervista, è il nuovo presidente di Confcommercio Bari-Bat, Vito D’Ingeo, eletto per acclamazione dall’assemblea venerdì scorso a Bari.

Una elezione avvenuta per acclamazione e, dunque, una figura, la sua, che ha messo tutte e tutti d’accordo. «Sì, un’acclamazione che mi ha commosso. Confcommercio dimostra di essere una squadra coesa e compatta ed è una realtà che ho contribuito a far crescere anno dopo anno con iniziative, incontri, partnership, ascolto. Ha usato una parola interessante: l’accordo, davvero mi premurerò di operare sempre per trovare, in ogni circostanza, la concordia perché abbiamo una missione chiara: sviluppare la terra dove viviamo e lavoriamo»

Carlo Sangalli, presidente nazionale Confcommercio, lo ha ricordato nel suo ultimo saluto al suo predecessore: Alessandro Ambrosi ha ereditato una Confcommercio provinciale con zero iscritti e ora è un “un modello di cultura del fare”. A lei spetta il compito di tenere dritta la barra della qualità del lavoro di Confcommercio Bari-Bat. «Quando si hanno come traccia gli insegnamenti di Sandro non è difficile lavorare per fare in modo che tutte le associate e tutti gli associati possano sentirsi parte attiva di un percorso. Sandro amava dire che occorreva “alzare sempre di più l’asticella” della qualità del lavoro, della cooperazione, della presenza nei consessi istituzionali. E io, assieme alla squadra di Confcommercio Bari-Bat, proseguirò su questa strada».

Nel suo discorso di ringraziamento ha citato più volte sia l’espressione “passaggio generazionale”, sia un marcato coinvolgimento delle donne. Come intende tradurre in concreto questi due obiettivi e come intende introdurre Confcommercio Bari-Bat pienamente in questo tempo di modernità e innovazione che avanzano senza sosta? «Credo serva dare spazio e voce a chi comprende in modo più immediato i nuovi linguaggi del mondo che va avanti spedito, vale a dire ai giovani. Un equilibrio tra esperienza e innovazione e ciò che rende un contesto al passo coi tempi. Servirà da subito pensare e mettere in atto una gestione più moderna, snella, immediata e avere una visione chiara e completamente immersa nei tempi moderni. Un espediente, quest’ultimo, non sempre largamente recepito dalle associazioni che tendono a mostrare dinamiche più conservative. Questo anche alla luce del fatto soprattutto il commercio di prossimità assume oggi contorni da rivedere se vuole mantenersi vivo e produttivo. Sapremo affrontare anche questa sfida. Senza timore di osare, senza farci spaventare. Prova ne è la nomina pervenuta dalla Camera di Commercio di Bari di Gaetano Frulli a presidente della Nuova Fiera del Levante, una figura giovane che viene proprio da Confcommercio. Per quanto riguarda le donne, intanto mi preme precisare che in Confcommercio Bari-Bat abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta per ciò che concerne professionalità, competenze, capacità. Non solo. Per il ruolo di consigliere in Camera di Commercio Bari, la cui designazione spetta alla nostra associazione e che ha visto nel ruolo dapprima di consigliere poi di presidente Sandro Ambrosi, abbiamo mdicato Luciana Di Bisceglie, presidente del Gruppo Terziario Donna Confcommercio Bari-Bat e vicepresidente nazionale del Terziario Donna. L’esperienza nel settore acquisita in questi anni, l’importante attività politica che l’ha vista membro della giunta ruvese e la passione che da sempre la contraddistingue sono elementi che ci hanno portato a designare Di Bisceglie».

Primi atti del suo mandato? «Incontrare, ascoltare e proseguire lungo la strada tracciata magistralmente da Ambrosi. Questo in sintesi. Desidero incontrare tutte le realtà associative aderenti a Confcommercio e discutere con loro di modalità e obiettivi. Intendo confrontarmi anche con gli amministratori locali perché le realtà che amministriamo rappresentano un osservatorio serio e reale delle condizioni economico-produttive, lavorative, sociali».

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